Casino Slovenia? Non ricordavo più la sua esistenza!

Mi piace la mia routine quotidiana. Mi alzo con calma, senza la sveglia da ormai vari anni (uno dei tanti vantaggi della pensione) e con molta calma mi preparo la colazione perfetta, una colazione che praticamente sostituisce il pranzo, e che mi fa sentire bene tutto il giorno. Ho scelto di posizionare il tavolo del soggiorno proprio davanti alla finestra perché guardare fuori mentre mi riconnetto col mondo mi fa sentire proprio bene. Mi siedo di fronte alla finestra, quindi, che dà sul mio piccolo, ma ben curato, giardino. Spesso vi sono uccellini o scoiattoli che fanno capolino. Il mio gatto di solito mi tiene compagnia, acciambellato sulla sedia accanto alla mia.

Dopo aver completato il rito della colazione, di norma pulisco un po’ casa e mi appresto a preparare il pranzo che offrirò ai miei nipotini. Ogni giorno, vado a prenderli a scuola poiché mia figlia lavora fino a tardi ed il padre dei bambini non fa più parte delle loro vite. Li prendo, li porto a casa, li guardo mangiare con amore e poi passiamo il pomeriggio assieme. Amo passare i miei pomeriggi con quei due piccoli cucciolotti, tanto ingenui e sinceri da far commuovere. Mi piace stimolare la loro fantasia e insieme inventiamo avventure incredibili che ci portano in mondi fantasiosi e sempre diversi. 

Quando mia figlia arriva beviamo un tè insieme, lei mi racconta della sua giornata ed io cerco di tirarla su di morale (di norma è triste, da quando il marito l’ha lasciata per un’altra), ma non è sempre facile… capita anche a me di avere giorni un po’ meno allegri. Sono i giorni in cui mi manca particolarmente mio marito, che se n’è andato da questo mondo sette anni fa.

Ieri pomeriggio, i miei nipotini hanno espresso il desiderio di vedere qualche album fotografico, per ricordare il nonno, e per vedere la mamma da bambina. Ed ecco che siamo incappati in una foto del casino Slovenia. “Wow!” ho pensato. Avevo completamente dimenticato il casino Slovenia. Da giovani io e mio marito ci andavamo di tanto in tanto a puntare qualche soldo, più che altro per passare una serata diversa dalle solite. Per arrivare al casino Slovenia bisognava attraversare il confine statale, muniti di speciale lasciapassare, e non sempre ci si riusciva. Una volta lì ci sentivamo come dei fuorilegge che erano riusciti a scappare. Ci inebriavamo di quella sensazione e, grazie anche a qualche bicchiere di vino, diventavamo quasi selvaggi. Erano serate davvero particolari, come avevo fatto a dimenticarle?

Avevano chiuso il casino Slovenia da molti anni ormai, da quando i confini non c’erano più, avevano preferito costruirne di nuovi in zone più strategiche. Tutto quello che rimaneva di quel posto era la foto sbiadita che tenevo in mano, molto probabilmente. …